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venerdì 30 dicembre 2011

Il calendario di gennaio 2012: la Lepre ovvero la sublime arte della fuga

L’ animale cui è dedicato il nostro primo calendario del 2012 è una particolare varietà di lepre. Diffusa su tutto l' arco alpino, nel nord Europa e nel nord Asia, la Lepre variabile (Lepus timidus) è in grado di adattare il colore del mantello a quello del terreno (le sottospecie più settentrionali, che vivono tra nevi perenni, restano sempre bianche).

Tutte le lepri sono poi favorite dalle grandi e mobilissime orecchie e dagli occhi posti ai lati del capo, lontano l' uno dall' altro, con cui controllano costantemente l' ambiente. Sono animali notturni e prudentissimi, ma soprattutto hanno perfezionato l' arte della fuga: in virtù della loro morfologia sono grandi corridori (raggiungono i 60 kilometri orari) e grandi saltatori (1,5 metri in altezza e 2,5 metri in lunghezza). Se intimorite si immobilizzano, fanno finta di non esserci nella speranza che il predatore non le noti e, se proprio devono correre via, cambiano continuamente di direzione.

Invidiabile esempio di difesa pacifica che viene meno solo nella stagione degli amori, allorché i maschi diventano esagitati, litigiosi e incauti e le femmine cacciano via a calci gli aspiranti mariti indesiderati (da cui la figura della Lepre Marzolina, cara al folklore inglese). E' questo l' unico periodo in cui le lepri sono veramente esposte ai predatori naturali.

Grazie alle sue qualità, oltre che come Lepre Marzolina, la lepre compare nelle leggende di molti paesi: nella cultura africana e americana è un trickster, un ingannatore che con sotterfugi riesce a uscire sano e salvo anche dalle situazioni più pericolose; in quella irlandese si accompagna alle streghe; in Cornovaglia si raccontava che le ragazze morte dopo essere state abbandonate dai loro innamorati si trasformassero in lepri bianche per perseguitare i loro amanti infedeli; in altri paesi europei la lepre è associata alla luna, alla fertilità, al grano; nel calendario cinese esiste l' Anno della Lepre (simbolo di longevità, creatività, progresso: fino all' inizio di febbraio 2012 siamo per l' appunto nell' Anno della Lepre).

Purtroppo quasi tutti i simboli hanno due facce: i Celti consideravano la lepre un animale divinatorio e dal modo in cui correva traevano presagi, ma abolivano temporaneamente il tabù all’ equinozio primaverile, quando si dava corso a un pasto rituale in cui il corpo dell’ animale totemico veniva consumato per partecipare della sua fertilità. Anche gli Anglo-Sassoni veneravano la lepre e una caratteristica delle feste primaverili in onore di Eostre era appunto una caccia rituale a questo animale. Da qui alle innumerevoli e tristissime sagre (alcune tipicamente italiane), in cui la lepre finisce sulla tavola del più grande predatore mai apparso sulla terra, il passo è stato ahimè molto breve.

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