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lunedì 30 settembre 2013

Il calendario di Cometa di ottobre 2013
ovvero
l'anima degli animali

E' triste e difficile, ma è necessario parlarne: la vita degli animali domestici è fatalmente più breve di quella dei loro padroni; solo il cacatua e la tartaruga hanno una speranza di vita che si avvicina a quella dell' uomo ma cani, gatti, criceti, furetti, volatili, animali da cortile e via dicendo hanno una vita media di gran lunga inferiore a quella umana.

E' la natura, non ci si può far nulla se non pensare a dare ai nostri amici, una volta giunti alla fine, una sepoltura dignitosa. Il che, ora come ora, non sempre è possibile, poiché in Italia le strutture adeguate sono molto poche. Così avviene che molti animali da compagnia, una volta defunti, vengono gettati nella spazzatura come un rifiuto, un pezzo di mobilio vecchio di cui ci si deve disfare. Eppure molti di noi hanno amato il proprio cane, gatto e qualunque altro amico che ci ha accompagnato per un tratto della nostra vita come un fratello, e chi getterebbe nella spazzatura il cadavere del proprio fratello?

Il rapporto post mortem con gli animali risente ancora oggi - in un paese fondamentalmente cattolico come il nostro - dell' ideologia antropocentrica della Chiesa, secondo la quale la natura, ed entro di essa gli animali, sono posti al servizio dell' uomo. Devono essere trattati dignitosamente, certo ("È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita", art. 2418 CCC, Catechismo della Chiesa Cattolica), ma comunque gli animali esistono solo in subordine all' uomo: "È legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane", art. 294 CCC). Così, nonostante l' etimologia della parola "animale" sia proprio quella di "anima", ancora adesso molti pensatori cattolici ritengono che gli animali siano privi dell' anima, e quindi poco più di oggetti, di cose che una volta giunte al termine del loro utilizzo possono essere gettate via. Detto per inciso è stato proprio questo atteggiamento che ha costantemente impedito, ancora prima delle pratiche igieniche, il seppellimento degli animali nei cimiteri umani.

Tuttavia un cambiamento è in corso: Papa Wojtywa, nel 1990, riconobbe che gli animali "non sono privi del soffio e dello spirito di Dio", come dire che un' anima ce l' hanno, eccome. E prima di lui Paolo VI si era spinto ad affermare che "Gli animali sono la parte più piccola della Creazione Divina, ma noi un giorno li rivedremo nel Mistero di Cristo", come dire che anche gli animali potrebbero partecipare a pieno diritto alla Resurrezione della Carne, uno dei dogmi fondamentali dell' escatologia non solo cattolica, ma cristiana in generale.

Ovviamente tutti coloro che hanno o hanno avuto in casa un amico a quattro zampe o con le ali o con le scaglie, coloro che ne hanno provato l' amicizia e la bellezza di trascorrere del tempo insieme, pensano e continueranno a pensare che, se l' anima esiste, allora il loro amico non può non averla. Di più: è un' anima incorrotta dalla nascita alla morte, perché gli animali, a differenza del' uomo, non conoscono la sete di potere. E allora perché non tributare agli animali defunti la stessa manifestazione di pietà e affetto che si riconosce a un essere umano con la sepoltura? e se anche l' anima non l' avessero, non sono forse creature che abbiamo amato e che ci hanno amato: come possiamo gettarne via le spoglie?

L' unica soluzione, a parte la cremazione - pratica costosa e su cui gravano sospetti: di chi sono veramente le ceneri che ti rendono nell' urnetta? - è quella del Cimitero per Animali, e proprio a queste istituzioni è dedicato il nostro calendario di ottobre.

I Cimiteri per animali da affezione sono da tempo molto diffusi nella cultura anglosassone e francese: alcune immagini del calendario mostrano come già alla fine del' '800 negli Stati Uniti fossero attivi non pochi Pet Cemetery. La figura qui a fianco mostra l' ingresso del più antico cimitero canino di Francia, fondato nel 1899, che ha reso famosa la cittadina di Asnières-sur- Seine. Recentemente anche in Paesi che certo non brillano per riconoscimento dei diritti degli animali, come Russia e Cina, sono stati aperti simili cimiteri. In Italia queste istituzioni sono piuttosto rare: l' elenco più completo reperito in Internet ne riportava, nel 2008, non più di una ventina, quasi tutti nelle vicinanze di grandi centri urbani.

E' quindi con estrema soddisfazione che Cometa ha appreso che un gruppo di Consiglieri comunali di Stresa ha proposto la creazione, in quel comune, di un Cimitero per Animali da affezione. Nel gruppo che ha avanzato la mozione si contano sia membri della maggioranza che dell' opposizione, e quindi è molto probabile che il Consiglio comunale la faccia propria. L' idea è quella di realizzare una struttura che non solo consenta l' inumazione ma che sia anche una specie di piccolo parco, sulla falsariga dei cimiteri anglosassoni, dove i proprietari degli animali defunti - così come tutti gli altri Cittadini - possano passeggiare e trovare qualche panchina per riposare, circondati dai fantasmi benevoli di tutti i nostri piccoli amici trapassati.

Ovviamente i tempi di realizzazione non saranno brevissimi, tante cose restano da decidere, ma il costruendo Cimitero sarà un fiore all' occhiello dell' animalismo e ambientalismo del VCO.

Per finire, l' epitaffio che Lord Byron dedicò al suo cane Terranova sepolto presso l'Abbazia di Newatead in Scozia:

"In questo luogo sono deposti i resti di colui che possedette bellezza senza vanità,
forza senza insolenza, coraggio senza ferocia e tutte le virtù dell' uomo senza i suoi vizi.
Questa lode, che sarebbe misera adulazione se fosse iscritta su ceneri umane,
non è che un giusto tributo alla memoria di Boatswain,
un cane,
che nacque a Terranova nel maggio 1803 e morì a Newstead il 18 novembre 1808.
Queste pietre segnano il posto di un amico.
Uno solo ne ho conosciuto e qui riposa».

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