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mercoledì 29 marzo 2017

Il calendario di aprile 2017

Tra le molte invasioni primaverili che il riscaldamento globale sta rendendo sempre più numerose e problematiche ve ne è una innocua e persino opportuna. Si tratta della Coccinella, che sciama quando l’atmosfera comincia a riscaldarsi e per un lungo periodo successivo, perché questo coleottero ha vita non breve. Inoltre è capace di difendersi abilmente dai predatori: il colore rosso (e giallo, nella varietà a ventidue punti) picchiettato di nero delle sue elitre è tra quelli più utilizzati in natura per avvertire l’eventuale predatore che divorare l’animale con tale livrea può essere pericoloso*; non si tratta solo di un trucco: le sostanze tossiche contenute nelle articolazioni delle zampe della Coccinella possono essere dannose per una lucertola o un uccellino che abbia deciso di farsene uno spuntino.

Viceversa la Coccinella - non ostante l’aspetto mite e simpatico, che ne ha fatto una vera icona della buona sorte - è un formidabile cacciatore (tanto da adulto quanto allo stato di larva) che si nutre di afidi, fino a 100 al giorno. Una qualità che ha fatto sì che la Coccinella (nella varietà Rodolia cardinalis) sia stata impiegata già alla fine dell’ ‘800 per debellare la cocciniglia, che nei vent’anni precedenti aveva praticamente distrutto gli agrumeti della California. Questa prima esperienza di lotta biologica si è dimostrata talmente efficace che la Coccinella ha cominciato a essere allevata su scala industriale e ancora oggi è utilizzata per eliminare alcuni parassiti (animali e funghi) delle piante.

Può darsi che l’uomo abbia percepito fin dall’antichità questa scelta di campo della nostra amica, sicché anche coloro che nutrono antipatia e paura verso gli insetti fanno un’eccezione per la Coccinella; o forse è il colore rosso brillante e il valore sacrale del numero sette, come i puntini che si trovano sul dorso della specie più comune, che hanno fatto sì che da sempre la Coccinella sia stata associata a simbologie positive, come - nella tradizione cristiana - la figura della Vergine. Ma ben prima dell’avvento del cristianesimo, la Coccinella era l’emblema di Giunone, dea della luce e della natalità; e la si ritrova come icona positiva anche in antiche culture lontane, come quella del nordeuropa (dove la Coccinella compare nel poema estone Kalevipoeg, una sorta di Eneide finnica) e dei nativi americani (dove la Coccinella è il simbolo del passaggio dalla paura al pensiero positivo).

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* questo strumento di difesa prende il nome di aposematismo ed è comune ad animali di diversi generi, tra cui la malmignatta, la salamandra, il serpente corallo e perfino alcuni mammiferi. L’animale che lo possiede, in presenza di un predatore, si muove con particolare lentezza in modo da ostentare inequivocabilmente al nemico il segnale di pericolo. Vi sono poi animali che imbrogliano: pur non essendo tossici per chi li vorrebbe divorare, “copiano” i colori di specie aposematiche che vivono nello stesso territorio allo scopo di far credere al predatore (che non sempre ci casca) di essere poco commestibili

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