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mercoledì 31 gennaio 2018

Il calendario di febbraio 2018

Piccolo è bello

Troppo spesso associazioni e organismi in difesa degli animali sembrano concentrarsi solo su alcuni animali. Sui nostri animali domestici, per primi, poi sugli animali “simpatici”, quelli che i film di Walt Disney ci stanno imponendo da sempre, e ancora sugli animali dei documentari naturalistici. Uccidere o far soffrire queste creature ci sembra un crimine assoluto, ma sugli squali possiamo chiudere un occhio, perché sono “cattivi”. E anche sui serpenti, che ancora risentono delle infinite rappresentazioni della Madonna che gli schiaccia la testa; siamo tutti contro la caccia, ma già critichiamo molto meno la pesca, salvo quando le vittime sono balene e altri animali maestosi (gioca anche il fatto che nelle civiltà cosiddette “avanzate” nessuno vive più di caccia ma molti sono ancora i lavoratori che si guadagnano da vivere pescando). E ci commuovono anche le scimmie, così simili, troppo simili, all’uomo.

A ben guardare dunque, il nostro amore per gli animali è quanto mai antropocentrico e legato a retaggi culturali. Respingiamo l’uccisione di animali che vivono con noi, che abbiamo visto con i nostri occhi o che entrano nelle nostre case sulle onde della televisione, insomma, amiamo solo animali che più o meno conosciamo.

Guarda caso: tutti questi sono vertebrati, ma le specie vertebrate costituiscono solo 1/4 delle specie animali classificate e probabilmente meno del 10% di tutte le specie animali, che - secondo stime recenti - potrebbero arrivare a circa 8 milioni*. Di tutti gli altri sappiamo ben poco: le api fanno il miele, le zanzare succhiano il sangue, i ragni ‘dio, che orrore’, eppure è proprio su questi che l’evoluzione ha lavorato alla grande per poter partorire - in tempi recenti - i vertebrati, tra cui le scimmie e infine l’uomo.

Se amiamo davvero gli animali allora dobbiamo amarli tutti. il che ci pone davanti a un problema etico non trascurabile: se amiamo tutti gli animali riusciamo a non ucciderne alcuno? Gli animalisti della domenica aggirano il problema affermando che la sensibilità degli insetti, dei ragni, delle meduse, etc. non è paragonabile a quella dei vertebrati. Eppure queste piccole creature hanno riti di accoppiamento, proteggono e allevano i loro piccoli, mostrano paura quando sono minacciati, aggressività quando difendono il loro territorio, esattamente come gli animali superiori.

D’altra parte ben difficilmente riusciremmo a conciliare la nostra vita quotidiana con l’atteggiamento dei giainisti (ce ne sono non pochi anche in Italia) che mantengono una garza davanti alla bocca per evitare di respirare involontariamente anche un moscerino**.

Insomma: ben difficilmente potremmo riuscire a rispettare la vita di tutti gli animali, e allora una soluzione (magari temporanea) potrebbe consistere nell’approfondire progressivamente la nostra conoscenza degli animali e del ruolo che hanno (che tutti loro hanno) nell’ecosistema planetario. L’uomo è piccola cosa nata in un piccolo pianeta di una piccola galassia tra 100 miliardi di altre, l’umiltà potrebbe insegnarci la compassione e la compassione potrebbe insegnarci l’amore.
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* l’allegato, in margine al calendario del mese, espone anche una prima tavola con l’indicazione della numerosità delle specie viventi e una seconda tavola con la numerosità dei principali phyla (raggruppamenti) animali. Anche se è stato fatto uno sforzo per conciliare le fonti recenti, spesso in disaccordo, i valori esposti sono sempre e comunque per difetto
** questo comportamento potrebbe sembrare solo un fatto pittoresco. In realtà la religione giainista è molto articolata, profonda e animata da un sentimento di amore universale. Per quanto concerne gli animali riportiamo il brano seguente, attribuito all’asceta Bhagwān Mahāvīra (600 a.C.): “Uccidere un essere vivente è come uccidere se stessi; provare compassione per un essere vivente è come provarla per se stessi. Chi desidera il proprio bene, dovrebbe evitare di causare qualsiasi danno a un essere vivente. Tutti gli esseri viventi vogliono vivere e non vogliono morire. Come il dolore non piace a te così non piace agli altri. Conosci questo principio di uguaglianza, tratta sempre gli altri con rispetto e compassione. In ogni caso non si dovrebbe mai uccidere né consapevolmente né inconsapevolmente gli altri esseri viventi - mobili o immobili - di questo mondo, né si dovrebbe permettere ad altri di ucciderli"

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