IMPORTANTE:
se volete essere avvertiti ogni volta che viene pubblicata una nuova notizia su questo sito
inviate cortesemente una e-Mail a info@cometa.vb.it

VISUALIZZA ALLEGATO

lunedì 30 settembre 2019

Il calendario di ottobre 2019

E’ giunto il momento di allargare un po’ i nostri orizzonti.

Abbiamo mai riflettuto sul fatto che esiste un termine, animalismo*, per indicare l’amore verso gli animali mentre non esiste un vocabolo analogo, un “-ismo” che indichi l’amore verso le piante? la colpa è di Aristotele, che inventando la scala naturae, ha attribuito alle piante solo un’anima vegetativa, mentre gli animali hanno un’anima sensitiva e l’uomo - solo lui - ha un’anima razionale. Questa filosofia, ripresa dai Padri della Chiesa, ha fatto sì che le piante venissero percepite come esseri viventi “meno animati”, quindi non sensibili e comunque meno interessanti degli animali. Un equivoco che permane in buona misura nella cultura contemporanea e comporta che anche molte persone amanti e rispettose della natura siano soprattutto “amici degli animali” restando relativamente indifferenti verso il mondo vegetale.

Ovviamente esistono altri fattori che ci distraggono dalle piante o almeno limitano la loro importanza ai nostri occhi: il cane, il gatto che teniamo in casa, ma anche la mucca del contadino, il cigno che incontriamo sulla riva del lago o il pesce rosso nella sua boccia ci mostrano comportamenti di affetto, di paura, di ribellione, di desiderio di cibo, … ma la pianta di fiori sul balcone, l’arbusto nel giardino, anche se è chiaro che possono vivere, prosperare, ammalarsi, morire, non sono in grado di comunicarci i loro sentimenti. Semplicemente ci sembra che non abbiano coscienza, che non provino gioia, dolore, né altre emozioni. Così anche colui che mai darebbe uno scappellotto al proprio cane, anche quando se lo merita, non esita a estirpare un albero che toglie luce alla sua casa. E’ così facile uccidere una pianta…

Questo paradosso si estende anche al mondo scientifico: anche se ogni anno vengono identificate migliaia di nuove specie di vegetali, solo il 3% dei ricercatori si occupa delle piante, benché la massima parte dei principi curativi per la salute dell’uomo provenga dalle piante.

Questa situazione ha iniziato a cambiare verso gli anni ’70 per merito di un non specialista, o almeno non lo era al momento della sua scoperta che avvenne in un contesto che vale la pena di raccontare, anche per capire il ruolo del caso nello sviluppo della conoscenza scientifica. Cleve Backster (nato nel 1924) era uno specialista di interrogatori della CIA, dove fece carriera fino a diventare Presidente della ricerca per l’interrogatorio scientifico (una carica che difficilmente lo renderebbe simpatico a molti di noi). Per la CIA sviluppò il poligrafo, una macchina nota al grande pubblico come “macchina della verità”, in grado di misurare la variazione dei parametri vitali di una persona (quante volte l’abbiamo vista nei film!) che si presume subiscano cambiamenti quando il soggetto è sottoposto allo stress di dover mentire. Nel 1966, svolgendo esperimenti per il miglioramento della macchina, attaccò gli elettrodi a una pianta di Dracena che fornì degli output non diversi quelli umani. Tuttavia, non appena si accese una sigaretta il pennino del registratore andò fuori scala: la pianta si sentiva minacciata. Continuando gli esperimenti Backster si convinse che la pianta era in grado di sviluppare un legame telepatico con l’operatore. L’idea era veramente azzardata e suscitò scandalo sia nel mondo della scienza che in quello della parapsicologia, mettendo in discussione anche le capacità del poligrafo.

Ma ormai il primo passo - per quanto controverso - era avvenuto e si cominciò seriamente a parlare di neurologia delle piante, una disciplina che ha fatto grandi progressi. Nel 2005 è nato in Italia - presso l’Università di Firenze - il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (LINV) uno dei più importanti centri di ricerca mondiali per lo studio della comunicazione e del comportamento delle piante, che dal 2012 ha una sede staccata in Giappone e ha sviluppato esperimenti anche sulla stazione spaziale. Il suo direttore, il prof. Stefano Mancuso, è apparso più volte in televisione (italiana ed estera) con l’obiettivo preciso di sensibilizzare il pubblico sul rispetto per la vita vegetale che - egli afferma senza mezzi termini, e noi non ne dubitiamo - è dotata di autocoscienza.

I vegetali costituiscono il 95% della biosfera, e per ciascuno di noi dovrebbe essere un grande conforto sapere che il sentirsi vivi, la coscienza di esistere, è così estesa intorno all’uomo e ai suoi tragici errori.

Dedicheremo altri calendari alle piante e al loro modo di essere senzienti. Per il momento, solo una raccomandazione: prima di cogliere un fiore, prima di tagliare un ramo, riflettiamo bene su quanto stiamo facendo a un essere che può solo subire. Ricordiamoci di Dante: “Allor porsi la mano un poco avante / e colsi un ramicel da un gran pruno; / e ’l tronco suo gridò: "Perché mi schiante?" … “Perché mi scerpi? / non hai tu spirto di pietade alcuno?” (Divina Commedia, canto XIII, 31)

__________________________
* dalla Treccani: animalismo s. m. [der. di animale]. – Atteggiamento e comportamento di chi, per amore verso gli animali, interviene attivamente in loro difesa contro maltrattamenti e in genere comportamenti che procurino loro sofferenze e ne limitino la libertà

<< TORNA ALL'ELENCO NEWS
CODICE IBAN PER IL CONTO DI COMETA:
IT40 G050 3522 4132 1357 0276 406
(ABI 05035 CAB 22413 C/C 21357 0276 406)
Associazione di Volontariato COMETA - C.F. 93027400030
Web Design by PCDR INFORMATICA