Il calendario di maggio 2025
Lontani parenti
Nel corso della storia la vanità umana ha raccolto molte sconfitte.
Una delle più dolorose è la scoperta che il nostro pianeta non è il centro dell'universo, una verità che Nicolò Copernico rese pubblica nel 1543. Per Copernico non è la Terra ma il Sole l'astro intorno a cui ruotano gli altri corpi celesti, tra cui la stessa Terra; è la cosiddetta Teoria eliocentrica. Per duemila anni l'Uomo e la sua casa erano stati al centro del tutto, lo insegnava anche la Chiesa, e ora questo figlio di un mercante polacco ci viene a raccontare che non è vero, che abitiamo in periferia.
In realtà al popolo lavoratore ben poco interessava la nuova collocazione della Terra; la fatica per mantenere la famiglia restava la stessa, che la Terra fosse o meno il centro del creato. Ma gli intellettuali e i potenti dell'epoca non presero bene la novità: gli studiosi mostrarono verso il lavoro di Copernico freddezza, giudicandolo un puro gioco matematico per semplificare la teoria tolemaica[i] fino allora universalmente accettata, i potenti come un attacco al loro ruolo, la Chiesa lo valutò in contrasto con la verità biblica e il libro di Copernico - De revolutionibus orbium coelestium - fu inserito nell'Indice dei Libri Proibiti in attesa che l'autore lo emendasse. Attesa vana perché Copernico morì nello stesso anno della pubblicazione; e gli andò bene: per affermazioni più o meno simili alle sue pochi anni dopo Giordano Bruno fu messo al rogo (nel 1600) e Galileo Galilei dovette abiurare (1633). Nella sentenza di condanna di Galileo leggiamo testualmente: "Che il Sole sia centro del mondo et imobile di moto locale, è propositione assurda e falsa in filosofia, e formalmente heretica […] Che la Terra non sia centro del mondo nè imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimente proposizione assurda e falsa"[ii].
Comunque la frittata era fatta, e la Terra diventava sempre più piccola: col telescopio, prima Galileo poi William Herschel poi Shapley e infine Hubble scoprono nuove stelle e ammassi di stelle (galassie, che a quel tempo venivano chiamate nebulose) finché, ma siamo quasi ai nostri giorni, si arriva ad ammettere che esistano almeno 2.000 miliardi di galassie nell'universo osservabile[iii]. Una stima molto prudente indica che ogni galassia contiene almeno 100 miliardi di stelle, sicché il numero di stelle presenti nell'universo osservabile dovrebbe essere di 1023 (volendolo scrivere: più o meno 100 miliardi di trilioni, molto di più della totalità dei granelli di sabbia sulla terra, deserti inclusi[iv]).
La specie umana, che fino a pochi secoli fa era al convinta di essere il centro del cosmo, ora si trova confinata su un pianeta qualunque che orbita intorno a una stella di media grandezza tra miliardi di trilioni di altre: che colpo mortale all'arroganza umana!
Questi numeri ci fanno preconizzare un prossimo elemento di crisi: la scoperta che la Terra potrebbe non essere l'unico pianeta dove esistono esseri viventi (eventualmente intelligenti). In effetti un unico pianeta abitato, dunque diverso, tra un'infinità di altri costituisce un'oscenità statistica, praticamente impossibile. Tanto più che le missioni della NASA e dell'ESA (l'Agenzia Spaziale Europea) specificamente indirizzate alla ricerca di esopianeti (ovvero pianeti che non fanno parte del sistema solare) potenzialmente abitabili da forme di vita non eccessivamente dissimili da quella terrestre hanno mostrato che potrebbero essere da 300 milioni a 6 miliardi solo nella nostra galassia[v].
A questo punto non possiamo non chiederci come saranno tali forme di vita. Non tutte le stelle e i loro pianeti si sono formati contemporaneamente, il che significa che alcuni dei pianeti "abitabili", quelli più giovani, ospitano certamente forme di vita primitive, analoghe a quelle che erano presenti sulla Terra un paio di miliardi di anni or sono, mentre in quelli più antichi, nati prima della Terra si troveranno forme di vita sviluppate, intelligenti e tecnologicamente avanzate.
Com'è ben noto esistono molte testimonianze della presenza nel cielo di oggetti volanti non identificati (i celebri UFO[vi]), che spesso vengono attribuiti proprio a forme di vita extraterresti in possesso di elevata tecnologia. Una diffusa credenza attribuisce ai governi - soprattutto a quello USA - di voler mantenere segreti i contatti con gli esseri alieni responsabili di questi fenomeni[vii]. In effetti le testimonianze sugli UFO vengono secretate essenzialmente per motivi politici e di sicurezza nazionale, anche se tutti i governi convengono sulla possibilità che alcuni fenomeni siano veramente di origine non terrestre.
Tuttavia, sotto la pressione dell'opinione pubblica, degli specialisti ufologi e anche di qualche politico e scienziato, recentemente molti archivi sono stati aperti al pubblico.
Tra il 2017 e il 2020 la Marina americana ha rilasciato tre video ripresi da piloti militari che mostrano oggetti privi di sistemi di propulsione evidenti che si muovono velocissimi, con variazioni improvvise di rotta e di altitudine, impossibili con aerei terrestri. Nel 2021 è stato presentato l'UAP Report del Pentagono, che dichiara che dei 144 avvistamenti avvenuti tra il 2004 e il 2021 solo uno (!) è stato spiegato con certezza. Nel 2024 è stata pubblicata la prima parte del Rapporto AARO, l'organismo del Dipartimento della Difesa USA ufficialmente preposto allo studio degli UFO, che - pur non dichiarando esplicitamente che i fenomeni siano di origine extraterrestre - pure ne ammette la possibilità così come l'incapacità di spiegare molti di essi alla luce della tecnologia attualmente posseduta dall'uomo. Inoltre molti testimoni attendibili hanno portato le vicende dei loro avvistamenti davanti al Congresso USA[viii].
Bene, tutto ciò è un conforto ma non costituisce una certezza dell'esistenza di civiltà extraterrestri avanzate. Il fatto è che, da quando abbiamo cominciato a far volare qualcosa (le prime mongolfiere sono della fine del '700) i nostri cieli si sono riempiti di oggetti non naturali quali satelliti, detriti spaziali (resti di razzi o satelliti), droni, aerei sperimentali, palloni meteo, emissioni laser, … che possono facilmente essere confusi con UFO, e molto spesso lo sono. Inoltre la questione lascia vasto spazio alla mistificazione volontaria. alla ricerca di visibilità mediatica. Una pagina aggiuntiva del calendario illustra alcuni casi celebri di falsificazione.
Quindi un discorso serio - e il nostro, benché modesto, vuole esserlo - non può che appoggiarsi su testimonianze antecedenti la nascita dell'aviazione, quando tutto ciò che si vedeva nel cielo (e lo si vedeva solo dalla terra) non poteva che essere di origine naturale (meteore, comete, prodotti da fenomeni meteorologici: fulmini globulari, nubi lenticolari, miraggi atmosferici, aurore boreali / australi, aloni solari / lunari).
Di siffatte testimonianze, tutte antecedenti il 1800, se ne trovano in abbondanza, e non tutte sono riconducibili a spiegazioni naturali. Qualche pagina aggiuntiva del calendario illustra alcune di queste testimonianze. Crea stupore il fatto che molte di esse facciano riferimento a clipei ardentes (scudi di fuoco) di forma molto simile ai "dischi volanti" che hanno caratterizzato la massima parte degli avvistamenti degli anni '50 del secolo scorso.
Ci sembra di poter concludere, alla luce di testimonianze che hanno attraversato tutto il corso della storia umana, di analogie tra gli eventi antichi e quelli attuali e dell'assoluta improbabilità statistica che la Terra sia l'unico pianeta abitato tra un numero quasi infinito di pianeti simili che: (1) gli UFO esistono e (2) sono oggetti costruiti da una forma di vita tecnologicamente più avanzata della nostra.
Una conclusione chi ci sembra assolutamente non scandalosa, benché gran parte delle autorità scientifiche respingano (con sempre minor vigore) questa idea perché ritengono che le prove, benché numerosissime, siano ancora insufficienti. A queste autorità accademiche, terribilmente simili a quelle che hanno condannato Giordano Bruno e Galileo, possiamo opporre alcuni fatti ormai diventati parte del patrimonio della scienza e tutt'altro che provati. Per portare qualche esempio lampante: nessun essere umano ha assistito al Big Bang, di cui possediamo solo prove indiziarie; nessun essere umano è mai riuscito a definire il tempo, che è una grandezza fondamentale utilizzata da tutta la fisica non quantistica; l'esistenza della coscienza è evidente a ciascuno di noi, come esperienza soggettiva, ma da anni i neurologi si affannano inutilmente a cercarne la sede. Eppure il Big Bang, il tempo e la coscienza sono considerati oggetti esistenti anche in assenza di prove. Perché gli UFO non dovrebbero essere tali?
Possiamo dunque nutrire una sincera speranza di non essere soli nell'immenso cosmo e di capire finalmente che non vale la pena di trasformare questo piccolo e insignificante mondo in un perenne e inutile bagno di sangue.
nell'immagine: dettaglio dalla Madonna con Bambino e San Giovannino,
attribuita al Ghirlandaio (Firenze, 1449–1494)
[i] il modello geocentrico, in cui il cosmo è considerato come una sfera di cui la Terra è il centro, intorno alla quale ruotano gli altri corpi celesti (tra cui il Sole) e dove le "stelle fisse" formano la superficie esterna della sfera, è noto come sistema tolemaico. L'idea risale all'astronomo Edosso di Cnido (408-355 a.C.), allievo di Platone e fu perfezionata da Aristotele, ma fu Claudio Tolomeo (100-168 d.C.) che la diffuse in tutto il Mediterraneo in una delle opere scientifiche più influenti dell'antichità, l'Almagesto. A propria volta il modello tolemaico, in cui la Terra è sferica, costituisce un'innovazione sostanziale rispetto alle credenze precedenti, che privilegiavano una Terra piatta, un'idea talmente radicata nella cultura dell'epoca che perfino Lucrezio, verso il 100 a.C. respingeva l'idea di una terra sferica (un centinaio di anni dopo Plinio il Vecchio si fece mediatore tra le due idee attribuendo alla Terra, nella sua Naturalis historia, la forma di una pigna). Peraltro Lucrezio era convinto che nell'universo esistessero altre creature: "Pertanto dobbiamo capire che esistono altri mondi in altre parti dell'Universo, con tipi differenti di uomini e di animali" (dal De rerum Natura)
[ii] il testo dell'abiura cui Galileo fu costretto - uno dei più vergognosi documenti della storia umana - si può trovare nelle pagine aggiuntive del calendario. A onor del vero occorre dire che Galileo fu riabilitato - nel 1992, più di 300 anni dopo la sentenza! - da papa Wojtyla, mentre Giordano Bruno non è mai stato ufficialmente riabilitato, benché nell'anno 2000 Wojtyla ne abbia riconosciuto il valore intellettuale. Il libro di Copernico fu tolto dall'Index nel 1835, regnante papa Gregorio XVI, mezzo secolo dopo che William Herschel aveva illustrato con dovizia di particolari la Via Lattea, segnando così la definitiva accettazione della Chiesa alla teoria eliocentric. Se poi qualcuno dei nostri Amici coglie l'analogia con le false verità del Covid (che non è mai stato una pandemia) e del riscaldamento globale (che non esiste) vuol dire che comincia a pensare con la sua testa
[iii] il cosiddetto universo osservabile non è tutto l'universo, ma solo la porzione che noi possiamo vedere. Infatti, poiché la velocità della luce è una grandezza finita (circa 300.000 km al secondo) la luce delle stelle impiega una certa quantità di tempo a raggiungerci, il che crea l'impressione che la nostra galassia sia al centro di una sfera di raggio 46.5 miliardi di anni luce. Questo principio vale per qualunque osservatore posto all'interno dell'universo, per cui si dice che l'universo non ha centro. Cosa vi sia oltre l'orizzonte non è possibile saperlo
[iv] sono conteggiati tutti i granelli di sabbia presenti sulle terre emerse con un diametro di 0,5 mm. La stima del numero delle stelle è pubblicata in The evolution of galaxy number density at z<8 and its implications di
Cristophe J. Conselice et alii - Leiden Observatory Netherlands - Supa / Royal Observatory Edinburgh UK, 2016
[v] la Via Lattea, la nostra galassia, è costituita da 200-400 miliardi di stelle . Poiché la Via Lattea contiene una frazione infinitesima delle stelle dell'universo osservabile (meno dell'0,00001%) possiamo farci un'idea del numero enorme di pianeti che potrebbero essere abitati. Né si vede alcuna ragione per cui solo il nostro pianetino dovrebbe essere l'unico a godere del vanitoso privilegio di contenere esseri intelligenti
[vi] l'acronimo UFO sta per unidentified flying object (oggetto volante non identificato, talora abbreviato in italiano OVNI). Fu coniato nel 1952 dalle Forze Aeree USA per indicare gli eventuali oggetti volanti avvistati ma non riconoscibili nonostante le verifiche degli esperti. Più recentemente si è cominciato ad usare l'acronimo UAP unidentified anomalous phenomena (fenomeno aereo non identificato).
Dagli anni '50 del secolo scorso gli avvistamenti sono stati talmente numerosi e diffusi in tutto il mondo da spingere gli esperti a catalogarne le caratteristiche. L'astronomo Josef Allen Hynek (1910-1986), che partecipò a molti dei primi progetti americani orientati all'analisi degli UFO, propose la seguente classificazione:
(1) incontro ravvicinato di primo tipo, quando l'oggetto volante viene avvistato a meno di 150 metri;
(2) incontro ravvicinato di secondo tipo, quando l'oggetto lascia tracce visibili dopo la sua scomparsa (ad esempio bruciature sul terreno);
(3) incontro ravvicinato di terzo tipo, quando si vedono esseri extraterrestri.
Questa classificazione si applica a tutti gli oggetti di forma discoidale. Gli avvistamenti a distanza maggiore di 150 metri vengono classificati come semplici luci notturne o dischi diurni e includono anche oggetti di forme diverse da quella classica del "disco volante"
[vii] molti organismi istituzionali hanno dato corso a progetti ufficiali sugli UFO. Tra questi i più noti sono: il progetto Blue Book dell'aviazione americana (chiuso nel 1969), il progetto Condign del Ministero della Difesa inglese, il programma Setka russo, gestito congiuntamente dal Ministero della Difesa e dall'Accademia delle Scienze, gli studi della sezione GEIPAN dell'agenzia governativa spaziale francese. In tempi recenti la documentazione prodotta da queste iniziative è stata resa pubblica, confermando il fatto che dal 10% al 20% dei casi raccolti restano inspiegabili. D'altra parte non dubitiamo che esistano ancora una quantità di progetti istituzionali di studio degli UFO tenuti nascosti al pubblico
[viii] i moderni avvistamenti di UFO non sono esclusivi dell'occidente. Uno dei più famosi è il cosiddetto incidente di Teheran, durante il quale due caccia dell'aereonautica iraniana tentarono di intercettare un oggetto luminoso sopra Teheran, iniziativa alla quale rinunciarono a causa dei malfunzionamenti dei sistemi elettronici di guida, che ripresero a funzionare solo dopo l'allontanamento dall'oggetto (il disturbo degli strumenti elettronici è presente in molti avvistamenti). Analoghi fenomeni sono stati osservati in Cina, Giappone, India, Zambia, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda e altrove (molti anche in Italia). E' proprio la rilevante diffusione delle osservazioni su tutto il pianeta che nel 2022 ha spinto il Dipartimento della Difesa americano alla creazione dell'AARO (All-domain Anomaly Resolution Office - Ufficio per la risoluzione delle anomalie in tutti i campi), una sorta di catalogo standardizzato di fenomeni non immediatamente spiegabili osservati nello spazio aereo, in acqua e sulla terraferma, incluse segnalazioni radar e di altri meccanismi di individuazione. Parte dei dati prodotti da AARO vengono regolarmente pubblicati, altri secretati
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